In questo articolo vogliamo fornirvi un elenco di alcuni consigli fondamentali che devi conoscere per affrontare al meglio un'uscita fotografica di notte. Dalle impostazioni della fotocamera agli accessori utili, fino ai piccoli trucchi che fanno la differenza, troverai qui una guida semplice e pratica per iniziare subito.
Conoscere la fotocamera e impostare i parametri
Quando si fotografa di notte la prima cosa da mettere in conto è che i sistemi automatici della fotocamera non sono sempre affidabili: l’autofocus fatica a trovare punti di contrasto e l’esposimetro spesso si lascia ingannare dalle forti differenze di luminosità, come lampioni, insegne o fari delle auto. Per questo conviene prendere il pieno controllo della macchina e lavorare con le modalità manuali.
Inizia con la messa a fuoco manuale: ti permette di decidere esattamente quale punto della scena deve essere nitido, evitando i continui tentativi dell’autofocus al buio. Sulle mirrorless più moderne puoi aiutarti con funzioni come il focus peaking o l’ingrandimento sul display, che facilitano il lavoro anche in condizioni di scarsa luce.
Passa quindi alla gestione dell’esposizione. Con il buio i tempi lunghi sono inevitabili: spesso superano il secondo, e nelle situazioni più estreme possono arrivare anche a decine di secondi. Questo non è un limite, anzi: i tempi lunghi permettono di catturare dettagli invisibili a occhio nudo e di registrare scie luminose, come quelle delle auto in movimento o delle stelle.
Per quanto riguarda la sensibilità ISO, mantienila il più bassa possibile (100 o 200) per limitare il rumore digitale, che di notte tende a diventare molto evidente. Se la tua fotocamera è recente puoi spingerti anche un po’ più in alto (800 o 1600) senza rovinare lo scatto, ma ricorda che ogni modello ha una sua “soglia di tolleranza” al rumore. Vale la pena fare delle prove e capire fino a che punto puoi arrivare senza compromettere la qualità.
Infine, regola il diaframma in base alla profondità di campo che desideri ottenere. Un’apertura ampia (f/2.8 o f/4) ti aiuta a catturare più luce e isolare un soggetto vicino con sfondo morbido. Se invece vuoi avere l’intera scena a fuoco, come un paesaggio urbano o naturale, è meglio chiudere leggermente il diaframma (f/8 o f/11), accettando esposizioni più lunghe.
Ricorda: la fotografia notturna è fatta di tentativi e sperimentazione, e ogni scena richiede un equilibrio diverso.
Stabilità: il treppiede come alleato
Nella fotografia notturna il treppiede non è un semplice accessorio, ma un vero e proprio compagno di viaggio. Con tempi di scatto che spesso superano il secondo, nessuna mano – per quanto ferma – è in grado di garantire la stabilità necessaria.
Anche i più avanzati sistemi di stabilizzazione delle fotocamere moderne non possono annullare i micromovimenti che si generano inevitabilmente quando si scatta a mano libera.
Scegliere un treppiede solido e stabile è quindi fondamentale. Non serve necessariamente un modello professionale e costoso: l’importante è che sia adatto al peso della tua fotocamera e obiettivo, e che abbia gambe regolabili per adattarsi a terreni irregolari.
Se fotografi spesso in viaggio o durante escursioni, puoi valutare un treppiede in carbonio, più leggero da trasportare ma comunque resistente alle vibrazioni.
Un consiglio utile è quello di sfruttare al massimo la sua stabilità: tieni sempre la fotocamera ben fissata alla piastra, allarga le gambe per abbassare il baricentro e, se c’è vento, appendi lo zaino al gancio centrale per ridurre ulteriormente le vibrazioni.
Sono piccoli accorgimenti che fanno la differenza tra una foto nitida e una compromessa dal micromosso.
Se non hai ancora acquistato un cavalletto e vuoi orientarti nella scelta, ti consigliamo di leggere il nostro articolo dedicato: Come scegliere un treppiede: 5 parametri de tenere in considerazione.
Evitare il mosso: scatto remoto e autoscatto
Anche con la fotocamera montata su un treppiede robusto, il rischio di micromosso rimane. Basta infatti il semplice tocco sul pulsante di scatto per trasmettere vibrazioni al corpo macchina e compromettere la nitidezza dell’immagine, soprattutto quando i tempi sono molto lunghi. Per questo motivo è fondamentale imparare a scattare senza toccare direttamente la fotocamera.
La soluzione più semplice è utilizzare un telecomando di scatto remoto, disponibile in versioni con cavo o wireless. Questo piccolo accessorio consente di azionare l’otturatore a distanza, evitando qualsiasi contatto con la fotocamera.
Molti modelli permettono anche di impostare esposizioni prolungate in modalità “bulb”, ideali per astrofotografia o light painting.
Se non disponi di uno scatto remoto, puoi comunque ricorrere alla funzione di autoscatto ritardato presente su tutte le fotocamere.
Impostando un ritardo di 2 o 10 secondi, la macchina avrà il tempo di stabilizzarsi dopo aver premuto il pulsante, garantendo uno scatto più nitido. Alcuni modelli mirrorless e reflex offrono persino un timer personalizzabile, utile se vuoi sequenze di più immagini.
Un’ulteriore alternativa, molto comoda, è l’utilizzo delle app dedicate delle fotocamere moderne, che trasformano lo smartphone in un telecomando wireless con anteprima live view. È una soluzione versatile, che ti permette di gestire lo scatto senza toccare la fotocamera e avere un maggiore controllo della scena.
Se vuoi approfondire, abbiamo dedicato un articolo completo a questo accessorio: Lo scatto remoto: un accessorio indispensabile .
Flash: quando serve davvero
Molti principianti pensano che il flash sia indispensabile per fotografare di notte, ma in realtà non è sempre così. All’aperto, infatti, la sua utilità è molto limitata: la luce del flash si disperde velocemente e, non avendo superfici vicine da cui rimbalzare, non illumina a sufficienza la scena. Il risultato rischia di essere un soggetto bruciato in primo piano e uno sfondo completamente nero.
Dove invece il flash può tornare utile è in ambienti interni o spazi ristretti, dove la luce ha pareti o soffitti su cui riflettersi, creando un’illuminazione più uniforme. In questi casi conviene utilizzare un flash esterno orientabile, magari con un piccolo diffusore, per evitare ombre dure e risultati innaturali.
All’esterno, piuttosto che contare sul flash, è meglio sfruttare fonti luminose già presenti nella scena: lampioni, insegne, fari delle auto o persino la luna. Questi elementi non solo illuminano, ma contribuiscono a creare atmosfera e profondità nello scatto.
Un’alternativa creativa è usare il flash in modo sperimentale, ad esempio per light painting o ritratti notturni particolari.
Con un tempo di esposizione lungo, puoi combinare il lampo del flash con scie luminose disegnate con una torcia o con luci LED colorate. È un approccio semplice da provare, che regala immagini originali e sorprendenti anche senza grande esperienza tecnica.
Energia extra: batterie e autonomia
Fotografare di notte mette a dura prova l’autonomia della fotocamera. I tempi di esposizione lunghi richiedono più lavoro da parte del sensore, lo schermo e il mirino elettronico restano accesi più a lungo e, se usi il live view, il consumo aumenta ulteriormente. Il risultato è che la batteria si scarica molto più in fretta rispetto a un’uscita diurna.
Per questo è fondamentale portare con sé almeno una o due batterie di riserva completamente cariche. Se prevedi uscite prolungate, un battery grip (per chi usa reflex) o un battery pack dedicato può raddoppiare l’autonomia senza dover sostituire la batteria a metà sessione.
Un’altra soluzione pratica è utilizzare una power bank con uscita USB-C, sempre più compatibile con le mirrorless di nuova generazione che supportano la ricarica diretta in-camera. In questo modo puoi ricaricare durante le pause senza dover smontare tutto.
Anche le condizioni ambientali influiscono: il freddo, ad esempio, riduce sensibilmente la durata delle batterie al litio. Per limitare il problema, tieni le batterie di riserva in una tasca interna, vicino al corpo, così da mantenerle al caldo fino al momento dell’uso.
Infine, ricordati di ottimizzare le impostazioni della fotocamera: abbassa la luminosità del display, disattiva il Wi-Fi o il Bluetooth se non servono e usa il mirino ottico (se disponibile) al posto del live view per risparmiare energia.
Piccoli accorgimenti che, sommati, possono regalarti minuti preziosi durante una lunga sessione notturna.
Prima di uscire: un promemoria veloce
Una buona parte del successo di un’uscita fotografica notturna dipende dalla preparazione. Quando sei sul posto, al buio, ogni dettaglio dimenticato rischia di trasformarsi in un problema difficile da risolvere. Vale quindi la pena prendersi qualche minuto prima di partire per controllare di avere tutto l’essenziale nello zaino.
Oltre alla fotocamera e alle batterie cariche, verifica che le schede di memoria siano formattate e libere, che la piastra del treppiede sia ben fissata e che l’attrezzatura sia pronta all’uso senza perdite di tempo.
Porta con te un panno in microfibra per pulire la lente da eventuale condensa o polvere, un torcia frontale o una piccola luce portatile per lavorare comodamente al buio e, se ti muovi in natura, un abbigliamento adatto alle temperature notturne.
Se fotografi in zone umide o molto fredde, considera anche una protezione antipioggia o anti-condensa per la fotocamera, così da non interrompere la sessione in caso di imprevisti atmosferici.
E ricorda: avere un piccolo snack e dell’acqua nello zaino può sembrare un dettaglio, ma durante uscite più lunghe ti aiuta a restare concentrato e paziente.
Preparare tutto in anticipo ti permette di arrivare sul posto sereno e pronto a concentrarti solo su ciò che conta davvero: l’inquadratura, la luce e l’atmosfera unica della notte.
Scoprire la magia della notte con la fotografia
Fotografare di notte non significa soltanto affrontare una sfida tecnica, ma vivere un’esperienza diversa dal solito. La calma delle strade vuote, le luci che disegnano nuove geometrie, il cielo che diventa uno scenario da esplorare: ogni scatto racconta un’atmosfera che di giorno non potresti catturare.
Con un po’ di pratica e qualche accorgimento, scoprirai che la fotografia notturna è una palestra perfetta per migliorare la tua padronanza dei tempi di scatto, dell’apertura e della gestione della luce.
Non avere paura di sperimentare: prova inquadrature insolite, gioca con le scie luminose, lasciati sorprendere dalle possibilità che il buio ti offre.
La prossima volta che il sole tramonta, porta con te la fotocamera e regalati un’uscita diversa. Spesso i risultati migliori arrivano proprio quando decidi di uscire dalla tua comfort zone.
E se hai già provato a fotografare di notte, raccontaci la tua esperienza e condividi i tuoi scatti nei commenti: sarà l’occasione per ispirare anche altri fotografi come te.